SAN DOMENICO ABATE
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La vita - Riflessioni personali

degli autori


San Domenico Abate: pronunciarlo significa avvertire la rara sensazione di non aver più bisogno di altro. In questo nome c'è tutto: gli affetti più cari, i luoghi familiari, i luoghi sconosciuti, il bene, il male che alla fine asserve sempre al bene, la sofferenza, la gioia, le infinite particelle che compongono il cosmo. Tutto ciò ci porta al "soffio di Dio" che fa sussistere tutto l'universo. E' per questo che chi ha la devozione per San Domenico, si sente parte inscindibile dell'universo e, contemporaneamente, sente l'universo dentro di sé, come ad intrappolarlo. E' come se lui prendesse per mano il nostro spirito e ci portasse sulle tre colonne di luce che gli apparvero a Prato Cardoso, per darci un anticipo di quando ci introdurrà materialmente nella Vita Eterna, dove egli è. San Domenico sarà il mezzo attraverso il quale il Signore adempirà alla sua promessa di vita eterna a coloro che sono nella Sua gloria. Lì non esiste lo spazio ed il tempo: si è in un eterno presente e quando ognuno di noi vi giungerà, nascerà alla nuova, unica e vera vita, e potrà dire che "è". Sarà simile a Dio che così ha voluto, nonostante non ne avessimo merito. Allora, capiremo perché il Signore disse a Mosè: "Io sono Colui che sono". Capiremo perché Gesù rispose: "Io sono", ai soldati che lo cercavano. A quella risposta i 200 soldati caddero tramortiti, perché seppur Egli soffrisse come mai nessun altro uomo, in quel momento, con quelle due parole, espresse la potenza della Sua divinità. E' di quelle due parole del Signore "Io sono" che San Domenico si è sempre nutrito e per le quali, in ogni tempo, ha combattuto affinché i suoi fedeli le comprendessero e ne facessero regola di vita. Dall'altro canto, ogni devoto ama il Santo in un modo tutto personale; c'è un denominatore comune che caratterizza, però, noi suoi fedeli: il sentimento è fortissimo e, dopo mille anni, non fa altro che autoalimentarsi incessantemente. E' una caratteristica che è da sempre analizzata dagli studiosi delle più disparate discipline umane, ma non si potrà mai comprendere fino in fondo alcunché, se ci si ostina a negare l'esistenza di Dio.
Noi pensavamo che non avremmo potuto umanamente amare di più il nostro Santo, ma, dopo questa ricerca, abbiamo dovuto ricrederci. Non possiamo esprimere appieno quello che proviamo. Da sempre abbiamo sentito la sua presenza, come se fosse un familiare e, addirittura, da bambini, avevamo la convinzione che egli fosse nato a Villalago. Ma durante tutto il tempo impiegato in questo studio, abbiamo realmente sentito il suo aiuto. Senza scendere nei particolari, ci sono state delle situazioni nelle quali le stesse persone che ci avevano comunicato l'impossibilità di fornirci alcuni documenti, poco dopo che li concedevano spontaneamente. Né loro, né noi capivamo bene il perché di questo repentino cambiamento. Certo, all'inizio era grande il timore di non scrivere nulla che potesse esprimere la sua santità, ma il nostro amore per lui ci ha dato la forza per metterci in discussione. Noi lo abbiamo pregato, affinché ci aiutasse a spiegare chiaramente il suo messaggio spirituale e, a tal proposito, l'omelia fatta a S. Maria di Cannavinnano si può considerare un vero e proprio testamento spirituale. Pregandolo ci siamo accorti che dovremmo invocarlo più spesso, per permettergli di elargirci grazie spirituali e materiali, già pronte per tutti noi. Soprattutto, non si pensa mai che tante volte allontana i suoi figli dai pericoli, senza che essi lo abbiano pregato o se ne accorgano. Egli ci esorta ad essere santi, adempiendo ogni giorno le responsabilità ed i doveri che abbiamo, abbracciando le nostre croci. Durante il cammino della vita potremmo cadere tante volte nel peccato, ma è assolutamente importante rialzarsi e ricominciare, riconciliandoci con Dio, con i sacramenti della Penitenza e dell'Eucarestia. E' nell'Eucarestia che avviene il Miracolo. Secondo la legge naturale, tutto ciò che è mangiato, viene assimilato. Con l'Ostia Consacrata, siamo noi ad essere assimilati da Gesù: per questo siamo come Lui. San Domenico ci esorta ad avere quella forza di rialzarci, mediante il suo grande esempio di Penitenza che ha attuato durante tutta la sua vita, nei suoi eremitaggi. Lui sarà sempre al nostro fianco. Vogliamo sottolineare la fortissima devozione del Santo per la Madonna, a cui ha dedicato molte opere da lui edificate. Siamo sicuri che insieme a Lei, si stia dando da fare per alcuni figli, in particolare quelli che non credono ai Santi, sono indifferenti a Gesù, ma dicono: "Però San Domenico è San Domenico". Questo succede ai "pigri di cuore" dei luoghi in cui il Santo ha messo piede. Non si sforzano di credere alla Verità o, semplicemente, non vogliono ammettere che ci credono, ma hanno timore per il Santo delle loro terre: Domenico. Il Signore ci ha donato una infinità di Esempi di santità, ognuno con le sue peculiarità, per metterci tutti nelle condizioni di ritornare a Lui, nostro unico Bene. In questi ultimi anni, il Santo Padre, papa Giovanni Paolo II, ha avuto cura di dichiarare la santità o la beatitudine di centinaia di anime; siano indicative per tutte Elisabetta Canori, Pier Giorgio Frassati, suor Faustina Kowalska e padre Pio da Pietrelcina. Dio non ci abbandona ora più che mai e San Domenico è una sicura "strada" per arrivare a Lui. Mettiamoci nelle condizioni di salvarci, collaborando con Colui che ci ama incondizionatamente, aiutando anche gli altri a farlo, con la parola, l'esempio e l'arma infallibile della preghiera. E' il sentimento di fratellanza che San Domenico ha raccomandato fino al momento della sua morte, che si concretizza con le virtù della fede, della speranza e della carità. La fratellanza che si contrappone al diavolo che vuole dividere l'umanità; un diavolo che esiste realmente: San Domenico lo dimostra con gli esorcismi e ci mette in guardia dal cadere nel diffuso tranello di non credere alla presenza del maligno. Il non credere alla sua presenza è la più grande vittoria del diavolo sugli uomini; è la condizione ideale, per ottenere che gli uomini non distinguano più il bene dal male.
Delle tre virtù, la carità è la più importante, perché lega i cristiani, i non credenti e gli appartenenti di tutte le altre religioni. Il vero tesoro che ognuno di noi porterà con sé alla fine della vita, consisterà nel bene che avrà fatto e, quindi, nell'amore che avrà dimostrato agli altri. Ma dove si può arrivare, se non si conosce la strada da prendere? Il messaggio del Santo tratta anche il gravissimo problema della corruzione del clero e la perdita della morale cristiana. Oggi è tutto più critico, per la perdita del dogma della Fede. San Domenico ci esorta a pregare per i religiosi che perdono la via e per coloro che sono saldi, affinché resistano. Va tanto di moda andare controcorrente: il modo per attuare al meglio questa idea è professare il proprio credo cristiano, perché, mai come ora, l'umanità si è convinta di non avere bisogno di Dio. E' questa la sfida più impegnativa che San Domenico ci propone di portare a termine, insieme a lui.
Possiamo senz'altro testimoniare che sul Santo sono state scritte montagne di libri che hanno evidenziato le potenze soprannaturali che gli sono state concesse di esercitare. I miracoli non sono una condizione necessaria per essere santi, ma danno forza al messaggio spirituale perché sono atti reali, convertendo molte anime con la dimostrazione che Dio può tutto. Se, però, un giorno qualcuno dovesse dimostrare che i miracoli di San Domenico non sarebbero mai avvenuti, non cambierebbe nulla, perché la nostra fede nella sua opera e nella sua parola è scritta nei nostri geni: è stata impressa dalle sue estenuanti penitenze fatte anche per noi. Studiando per questo lavoro abbiamo scoperto tantissimi aspetti della sua vita che non conoscevamo, e questo ha solo accresciuto la nostra fede. La sua immagine statuaria è logicamente venerata per quello che rappresenta, ma egli si serve di essa in maniera palpabile. Si è letteralmente attratti da quell'espressione viva, dai suoi occhi pieni di amore. Nel contemplarli si ha una grande sensazione di pace, come quando si osservano le meraviglie di un paesaggio montano o le sfumature del "Giudizio universale" di Michelangelo. San Domenico continua ad essere eremita in mezzo agli uomini, attraverso i secoli. In conclusione, ci auguriamo che tutti coloro che leggeranno l'intensa vita di San Domenico, possano scoprire dentro di loro il sentimento incontenibile dell'amore universale. Sappiamo bene che l'amore autentico, si tratti di amore fra innamorati, fra fratelli e sorelle, fra genitori e figli, per esprimerlo, siamo soliti dire che ci sembra di toccare il cielo con un dito. San Domenico ci dà la possibilità di andare oltre e di poter dire, riferendoci alle sue visioni ultraterrene: "Sto toccando i colori dell'arcobaleno insieme a lui!"
Ringraziamo sinceramente il Santo Padre, papa Giovanni Paolo II, per il suo esempio incessante di fede ed opere per la salvezza degli uomini di tutto il mondo.
Ringraziamo la predicazione e l'attività in mezzo ai fedeli, di mons. Angelo Comastri, arcivescovo di Loreto, la grande e palese devozione a San Domenico Abate, di mons. Giuseppe di Falco, vescovo di Sulmona - Valva, e la grande opera rievangelizzatrice di Radio Maria.
E' anche grazie a loro che siamo stati stimolati a realizzare questo contributo.





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